Ogni festa Religiosa viene associata alla
preparazione di particolari pietanze cosi dette "tipiche" che ogni famiglia
prepara per loccasione.Ed è proprio la tradizione che lo richiede , in quanto quel
singolare piatto , o quel esclusivo dolce , ormai , dopo tanti anni , sono entrati a buon
diritto a farne parte integrante senza i quali , sarebbe come trascorrere una festività
priva di qualcosa che assolutamente non deve mancare .Da noi ad esempio , il dolce
tradizionale delle festività natalizie non è il panettone o il pandoro ,che possono
andare bene nel resto dItalia ,ma "lu purciddatu" o "buccelata",
che consiste in una pasta dolce da biscotto, in particolari forme, con ripieno di fichi
secchi tritati e mandorle, o diversi tipi di marmellate, in particolare la
"cucuzzata" fatta in casa .


L11 novembre, per San Martino la
tradizione vuole che si assaggia il vino nuovo delle botti e che si preparino "gli
spingi",dolci ottenuti da una pasta molle fritta in olio bollente e conditi con
zucchero e miele .E da ricordare anche la "cuccia" che si prepara il 13
Dicembre, per Santa Lucia e che fin dai tempi antichi, viene fatta con frumento e ceci
bolliti ,conditi con vino cotto , miele ,latte, cioccolata o semplice zucchero .Per la
ricorrenza di morti non manca mai nelle case dei Riberesi "i taralli"
particolari biscotti rivestiti di zucchero fuso misto a sostanze coloranti o "li
frutti marturani", realizzati con pasta di mandorle , detta pasta reale , che
riproduce con grande fedeltà , tutti i tipi di frutta .Per Pasqua li purciddati e per
Natale li purciddati e pi la festa di San Giuseppe la pasta cu la muddica.